Non sono cielo, vasto mutevole indifeso:
sulle sue nubi poggiano solo sogni.
Ma sono mare, profondo sfumato incontenibile:
i miei abissi in moto perenne
celano tesori e relitti consapevolmente dimenticati.
Non sono cima, irta fredda intransigente:
i suoi sentieri non perdonano passi falsi.
Ma sono albero, contorto ombroso accogliente:
le mie radici solidamente ancorate
nutrono frutti orientati al sole.
Non sono fuoco, secco violento estroso:
le sue fiamme distruggono ciò che illuminano.
Ma sono terra, umida molle scura:
pazientemente mi impegno a far germoglio
di ciò che teneramente custodisco nelle mie zolle.