Raccolgo cocci
taglienti di vita
ferendomi le mani,
li libero dai sedimenti
polverosi di dolore
intossicandomi il respiro,
ricalco con inchiostro fresco
antichi contorni di gioia
consumandomi la vista,
incollo frammenti
di mille idee
forzandoli a combaciare
in mille fratture:
vana ricostruzione
di un inutilizzabile reperto
o preziosa testimonianza
di un sapere da condividere?